“Cose dell’altro Mondo…” – “Things from the Other World…” (by Massimo Giuliani and Carmen Sansonetti)

Nel tardo pomeriggio di ieri sì è svolta presso la sede Regionale del CONI Lombardia la presentazione del Premio “Fratelli di Sport” in memoria di Emiliano Mondonico.

Abbiamo ricevuto l’invito direttamente dalla segreteria del CONI ed a causa di impegni concomitanti della Presidente Pro Tempore Pof. ssa Olga Cicognani e dell’Arch. Carmen Sansonetti, il buon Massimo si è messo in viaggio per supportare come FIEFS (Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi – Benemerita dal CONI) una presenza d’obbligo, non tanto come mera rilevanza burocratico/istituzionale ma prioritariamente per omaggiare, rendendo respirabili i contatti con la presenza visiva verso la famiglia,  una personalità dello sport: Emiliano Mondonico.

Sono cresciuto con il suo cognome talmente ridotto a tal punto che la sintesi e la contrazione delle parole un paradosso che lo hanno reso ancora più grande ed amato: MONDO!

Un uomo di sport, un calciatore, un tecnico, capace di spargere nell’erba bagnata degli stadi più importanti, quel concime particolare chiamato passione e sudore volto a far maturare in fretta orde di giovani ragazzi che con lui sono cresciuti nei valori più elevati della vita e continueranno a farlo tramite la Fondazione. Una vita sportiva che ha sempre corso nell’azione terapeutica e formativa di comunità, oratori, persone comuni e forse questo è il motivo per cui tanti appassionati e non di calcio se lo ricordano ancora, dimenticando a volte la sua dipartita nel marzo dello scorso anno.

Gia! Perché di Emiliano si avverte palpabile ancora la sua presenza, il suo respiro, le sue manifestazioni pubbliche e private in particolare di sua figlia Clara, presente e commossa, sensibile e democratica che continua l’opera di suo papà a favore degli altri come fosse una fotocopia di un DNA privo di dubbi.

Un mondo a parte, forse, ma un Mondo quello di Mondonico capace di enfatizzare le periferie, il disagio sociale, fornire celebrità umane deputate ad una catechizzazione del vero sport molto spesso perso negli aspetti commerciali di un calcio giocato tra sponsor e cambi di panchina senza mai soffermarsi sul prossimo.

La Fondazione Emiliano Mondonico proprio oggi compie un anno dalla sua presentazione (30 Giugno 2018), inaugurata nell’occasione delle Olimpiadi degli Oratori presso il Parco Experience di Arexpo, della stessa Fondazione fanno parte la figlia Clara, il Presidente CONI Lombardia Oreste Perri, Massimo Achini Presidente CSI di Milano e il Dott. Giorgio Cerizza Psichiata e Psicoterapeuta vera “luce operativa” verso il trattamento delle dipendenze (Gioco, Alcol, Stupefacenti, ecc.). Infatti tra gli owner di processo di questa isola vitale troviamo diverse testimonianze del Gruppo Approdo di Rivolta d’Adda, un format ideato anche utilizzando i metodi che offre lo sport nel combattere proprio le varie forme di dipendenze che caratterizzano alcuni soggetti.

Dieci tecnici ritenuti meritevoli nel loro ambito per una mission tradotta nello sport con l’attenzione particolare al sociale e al mondo dilettantistico e per la Lombardia nell’occasione della presentazione di ieri, è stato premiato Antonio Mariniello dirigente e tecnico del Pinzano ’87 – società affiliata al CSI (Centro Sportivo Italiano) – di Limbiate.

Ciò che mi ha più colpito di questa bella pagina di sport sono state le parole espresse in rappresentanza del CONI da tutti i relatori, intervenuti a braccio e con un cuore complice di aver compromesso le voci dense di emozione, trattenendo a stento le lacrime: Carlo BORGHI Vice Presidente Vicario, Alessandro VANOI Vice Presidente, Massimo AICHINI.

La FIEFS ringrazia per l’invito e che grazie all’invito stesso mi ha concesso di conoscere personalmente una pagina di storia del calcio rendendola indelebile nei miei ricordi e nelle mie future esperienze.

Un grazie personale ad Alessandro Vanoi, Marco Riva, Fabiano Gerevini che ho avuto modo di rivedere come amici scambiando opinioni in merito.

Un pensiero di cuore a Clara per la sua tempra, determinazione e per aver sopportato gli impegni sportivi di un papà spesso lontano da casa, che certamente ogni tifoso, sportivo ed italiano continuerà a lenire nel suo animo con il calore ed il ricordo vivo del Mister Emiliano Mondonico.

Late yesterday afternoon, the presentation of the “Fratelli di Sport” Award in memory of Emiliano Mondonico took place at the CONI Lombardy Regional Headquarters.

We received the invitation directly from the CONI secretariat and due to concurrent commitments of the President Pro Tempore Pof. ssa Olga Cicognani and of the Arch. Carmen Sansonetti, the good Massimo set out to support FIEFS (Italian Federation of Physical and Sports Educators – Worthy of CONI) as a must, not just as a mere bureaucratic / institutional significance but primarily to pay homage, making the contacts breathable with the visual presence towards the family, a sports personality: Emiliano Mondonico.

I grew up with his surname so small that the synthesis and contraction of words is a paradox that made him even bigger and loved: WORLD!

A sportsman, a footballer, a technician, capable of spreading the most important stadiums in the wet grass, that particular fertilizer called passion and sweat, aimed at quickly growing hordes of young boys who grew up with him in the highest values ​​of life and will continue to do so through the Foundation. A sporting life that has always run in the therapeutic and formative action of communities, oratories, ordinary people and perhaps this is the reason why so many fans and non-soccer players still remember it, sometimes forgetting its departure in March last year .

Already! Because of Emiliano’s presence, his breathing, his public and private manifestations can still be felt, especially of his daughter Clara, present and moved, sensitive and democratic, who continues her dad’s work in favor of others as if it were a photocopy of a DNA without doubts.

A world apart, perhaps, but a world of Mondonico capable of emphasizing the suburbs, the social unease, supplying human celebrities deputed to a catechization of real sport very often lost in the commercial aspects of a football played between sponsors and bench changes without never dwell on the next.

The Emiliano Mondonico Foundation is just one year from its presentation (June 30, 2018), inaugurated on the occasion of the Olympics of the Oratories at the Experience Park of Arexpo, of the same Foundation is the daughter Clara, the President CONI Lombardy Oreste Perri, Massimo Achini CSI President of Milan and Dr. Giorgio Cerizza Psichiata and Psychotherapist true “operational light” towards the treatment of addictions (Game, Alcohol, Narcotics, etc.). In fact, among the process owners of this vital island we find different testimonies of the Approdo Group of Rivolta d’Adda, a format also devised using the methods offered by sport in combating the various forms of dependencies that characterize some subjects.

Ten technicians considered worthy in their field for a mission translated into sport with particular attention to the social and amateur world and for Lombardy on the occasion of yesterday’s presentation, was awarded to Antonio Mariniello, manager and technician of Pinzano ’87 – company affiliated to the CSI (Italian Sports Center) – of Limbiate.

What struck me most about this beautiful page of sport were the words expressed by CONI by all the speakers, who spoke on arm and with a complicit heart to have compromised the voices dense with emotion, barely holding back tears: Carlo BORGHI Vice President Vicar, Alessandro VANOI Vice President, Massimo AICHINI.

FIEFS thanks you for the invitation and thanks to the invitation itself has allowed me to personally know a page of football history making it indelible in my memories and in my future experiences.

A personal thanks to Alessandro Vanoi, Marco Riva, Fabiano Gerevini that I was able to review as friends by exchanging opinions on the matter.

A heartfelt thought for Clara for her temperament, determination and for having endured the sports commitments of a father often away from home, who certainly every fan, sportsman and Italian will continue to soothe in his soul with the warmth and vivid memory of the Mister Emiliano Mondonico.

 

Tra tatami e scrittura, un karate raccontato in una fiaba! – Between tatami and writing, a karate told in a fairy tale!

C’era una volta, tanto tempo fa, una ragazza che viveva in un piccolo reame della toscana. Un reame ricco di personaggi importanti e di acque salubri che rendevano questo regno di pòo meno di mille abitanti (il pòo ci sta essendo in toscana arricchisce la favola) uno straordinario mondo tutto a se!

Un giorno, un giovane ufficiale errante di cinquant’anni e una dama che raccontava al mondo con i suoi libri tenuti con cura in una biblioteca ducale della vicina Firenze il circostante, seppero di una graziosa e gentil donzella che si dilettava nelle arti orientali di discipline fino a quel momento sconosciute nel vecchio continente.

Pensate che Colombo non aveva ancora scoperto le Indie e a Roma l’Amatriciana (con la A assoluta poiché pietanza di Amatrice era denominata Gricia e si cucinava in bianco (il pomodoro non si conosceva). Cammina, cammina, e tra una pappa col pomodoro e una ribollita i nostri due testimoni giunsero a Gambassi Terme ospiti di Donna Tiziana “Della Costa” che di li a breve gli fece conoscere la sua tanto decantata pupilla, una sua discepola, praticante di queste ignote arti orientali. La giovane fanciulla apparve così all’improvviso con occhi chiari e un libro in mano pronta a raccontarci il suo vissuto.

Beatrice Ciampi, svelato l’arcano. Ci tiene a raccontarsi.

“Mi chiamo Beatrice Ciampi, ho 29 anni e insegno karate ai bambini dalla seconda alla quinta elementare con Tiziana Costa presso l’associazione Omnisport Gambassi Terme. La mia passione per l’oriente ed in particolare per il Giappone mi ha portata ad occuparmi, dopo aver ottenuto la maturità classica, dello studio dei rimedi naturali e delle discipline orientali. La favola di Akihiro nasce con il progetto karate nelle scuole elementari di Gambassi Terme e Montaione. Nasce per gioco, durante gli incontri con i bambini e sono proprio loro a chiedermi di raccontare del Maestro Drago, questo strano ometto dalla lunga barba che per 300 anni è rimasto fermo, immobile, nella posizione della gru. Perché è rimasto per così tanto tempo in questa posizione? E come ha fatto? Il libro che è nato è tutta una sorpresa. Possano le favole continuare ad esistere, senza dimenticare mai qual è la mossa più potente”.

Beatrice è iscritta agli studi di naturopatia, medicina cinese, tibetana e scienze biologiche integrate. Cintura nera primo Dan da 15 anni (molti impegni extra sportivi hanno rallentato la sua crescita tecnica e sportiva). Lavora presso l’azienda di famiglia che si occupa spaziando dall’alta orologeria ai cinturini per orologio, pelletteria, per arrivare poi a Castel Brelli, che è la nostra casa vacanze. Dirige  anche un corso di Hana Ki Do, disciplina da lei brevettata, ispirata al karate lento, con gli anziani all’Auser di Castelfiorentino.

Una piccola presentazione per far conoscere questa atleta, allieva di Tiziana Costa, che tramite la sua opera prima, Akihiro e l’antico ordine del drago, ha voluto promuovere i sentimenti di un’arte praticata in una favola, quella stessa favola che nei suoi allenamenti in palestra rende fruibile ogni giorno ai suoi piccoli allievi e campioni di domani. Un modo nuovo di raccontare il karate, la vita e di rendere il tutto un sogno di immaginifico splendore come lo sport, come il vissuto.

Grazie Beatrice e Grazie a Tiziana Costa per questa bellissima testimonianza. Chi volesse ricevere informazioni e dettagli sul libro può contattare direttamente Beatrice Brelli su Facebook.

Buona lettura e buon karate…come nelle favole dove tutti per la prima volta, forse…vissero felici e contenti!

di Massimo Giuliani e Carmen Sansonetti

Once upon a time, a long time ago, there was a girl who lived in a small Tuscan realm. A realm full of important characters and healthy waters that made this kingdom of pòo less than a thousand inhabitants (the pòo there is being in Tuscany enriches the story) an extraordinary world all to itself!

One day, a young wandering officer of fifty and a lady who told the world with her books carefully kept in a ducal library of nearby Florence the surrounding, knew of a gracious and kind damsel who dabbled in the oriental arts of disciplines until then unknown in the old continent.

Do you think that Columbus had not yet discovered the Indies and in Rome the Amatriciana (with the absolute A because Amatrice’s dish was called Gricia and it was cooked in white (the tomato was not known) .Walking, walking, and between a pappa with tomato and a rebound our two witnesses came to Gambassi Terme guests of Donna Tiziana “Della Costa” who shortly introduced him to his much vaunted pupil, a disciple of his, practicing these unknown oriental arts. sudden with light eyes and a book in hand ready to tell us about his experience.

Beatrice Ciampi, unveiled the arcane. He is keen to tell each other.

“My name is Beatrice Ciampi, I am 29 years old and I teach karate to children from the second to fifth grade with Tiziana Costa at the association Omnisport Gambassi Terme. My passion for the East and in particular for Japan brought me to take care having obtained the classical maturity, the study of natural remedies and oriental disciplines The Akihiro fable is born with the karate project in the elementary schools of Gambassi Terme and Montaione. It is born for play, during the meetings with the children and they are just asking me to tell about the Dragon Master, this strange little man with a long beard who stood firm, in the position of the crane for 300 years, why did he stay in this position for so long and how did he do it? a surprise: May the tales continue to exist, without ever forgetting which is the most powerful move “.

Beatrice is enrolled in studies of naturopathy, Chinese medicine, Tibetan and integrated biological sciences. First Dan black belt for 15 years (many extra sports commitments have slowed down its technical and sporting growth). He works at the family company that deals, ranging from high-end watchmaking to watchbands, leather goods, and then to Castel Brelli, which is our holiday home. He also directs a course of Hana Ki Do, a discipline patented by her, inspired by slow karate, with the elderly at the Auser of Castelfiorentino.

A small presentation to introduce this athlete, student of Tiziana Costa, who through his first work, Akihiro and the ancient order of the dragon, wanted to promote the feelings of an art practiced in a fable, the same fable that in its workouts in the gym makes it usable every day to his young students and champions of tomorrow. A new way of telling karate, life and making everything a dream of imaginative splendor like sport, like life.

Thanks Beatrice and Thanks to Tiziana Costa for this beautiful testimony. Anyone wishing to receive information and details about the book can directly contact Beatrice Brelli on Facebook.

Good reading and good karate…like in fairy tales where everyone for the first time, maybe…they lived happily ever after!

by Massimo Giuliani and Carmen Sansonetti

 

 

“E’ meglio essere copiati che copiare” (Cit. Sig. ra Prada mamma di Miuccia) – “It ‘s better to be copied than copying” (Cit. Mrs. Miuccia Prada’s mom)

Foto tratta da: https://www.focusjunior.it/scuola/copiare-e-da-sfigati/#main-gallery=slide-1

 

Senza farvi rovistare inutilmente perdendo del tempo prezioso magari cercando di acquisire più competenze comunicative e di ragionamento, ci siamo imbattuti in un bellissimo articolo di Guido Moltedo di cui al link di seguito espresso: https://ytali.com/2015/06/24/perche-un-giornalista-che-copia-e-osannato-in-italia/

Un articolo che definisce in modo egregio i contenuti di chi non dovrebbe fare cosa e di quanto salate possano essere le sanzioni per il plagio e per alcuni tratti uguali, identificabili all’interno di un pezzo già visto e scritto.

Come descrive Guido Moltedo, in un tratto del suo articolo: “In Germania, la ministro dell’istruzione Annette Schavan si dimise nel 2013 in seguito all’annullamento della sua tesi di dottorato, discussa una trentina d’anni prima, da parte della sua università, Heinrich Heine, a Dusseldorf. Un blogger aveva scoperto che il testo conteneva almeno una sessantina di passaggi privi delle fonti ed evidentemente copiati”.

Insomma, una pratica vergognosa che non implica fatica ma soprattutto per chi scrive e fa della sua “penna” anche il minimo sindacale per reputarsi un giornalista, è assolutamente da considerarsi come azione pessima e disgustosa.

Scrivere non è facile, oltre alle idee personali e costruttive, ai pensieri unici ed opinabili bisogna strutturare il resto del corpo oltre la mano che digita sulla tastiera e, il resto del corpo, cervello incluso…presupponendo che lo si abbia, dovrebbe essere dotato di quell’eleganza tale che ciò che rappresenti nei tuoi articoli durante l’attività “professionale” rispecchi il tuo essere in linea con il proprio account privato nei social.

Oggi, se non si curano questi dettagli, che tuttavia e fortunatamente sfuggono solo a poche ed inesperte risorse che pensano di vincere il Pulitzer a breve, si rischia di diventare poco credibili, soprattutto quando si fa abbondante uso di parolacce o commenti di bassa provenienza culturale in quel “famoso” account privato.

Mons. Gianfranco Ravasi scriveva su avvenire on-line, di cui al link di seguito con il quale vi invitiamo a confrontare: https://www.avvenire.it/Archivio/rubriche/2006/8

“Non imitate nulla né nessuno. Un leone che copia un leone diventa in realtà una scimmia. Quando si studiava in liceo il latino, si citava il detto oraziano (era nell”Epistola I del celebre poeta di Venosa): O imitatores, servum pecus! Che gli imitatori siano una sorta di gregge servile è vero ancor oggi quando alla libertà più sfrenata si associa una patetica schiavitù nel seguire mode e modi di vivere in forma pedissequa e ridicola. È a quest’ultimo animale che fa riferimento in modo sarcastico lo scrittore francese ottocentesco Victor Hugo con la frase poi divenuta celebre: “Un leone che imita un leone diventa una scimmia”.

Detto questo consigliamo vivamente a queste stolte “menti” appassionate della scrittura di porsi qualche domanda saggia prima di iniziare a copiare. E’ troppo facile farsi apprezzare per chi ha talento, genio e originalità, il difficile comincia se sei una mezza sega e non hai altra scelta che copiare il prossimo.

Il difficile è aprire la testa al resto del mondo che legge e che si complimenta con te nonostante l’evidente sovrapposizione di ciò che qualcun altro ha pensato nei giusti tempi di redigere un po’ prima…con più sentimento e passione.

Una seconda annotazione. Non è detto che tutte le imitazioni siano negative. Esiste un esempio per tutti, tratto dalla Prima Lettera ai Corinzi di S. Paolo: «Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo» (11, 1).

di Massimo Giuliani e Carmen Sansonetti

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p style=”text-align:justify;”>Without making you rummage unnecessarily wasting precious time perhaps trying to acquire more communication skills and reasoning, we came across a beautiful article by Guido Moltedo mentioned in the link below: https://ytali.com/2015/06/24 <span title=”/perche-un-giornalista-che-copia-e-osannato-in-italia/

“>/ why-a-journalist-who-cut-and-acclaimed-in-Italy /

<span title=”Un articolo che definisce in modo egregio i contenuti di chi non dovrebbe fare cosa e di quanto salate possano essere le sanzioni per il plagio e per alcuni tratti uguali, identificabili all’interno di un pezzo già visto e scritto.

“>An article that defines in an excellent way the contents of those who should not do what and how much salt can be the penalties for plagiarism and for some identical features, identifiable within a piece already seen and written.

As described by Guido Moltedo, in a section of his article: “In Germany, the minister of education Annette Schavan resigned in 2013 following the cancellation of her doctoral thesis, discussed some thirty years earlier, by her <span title=”università, Heinrich Heine, a Dusseldorf. Un blogger aveva scoperto che il testo conteneva almeno una sessantina di passaggi privi delle fonti ed evidentemente copiati".

“>Heinrich Heine University in Dusseldorf A blogger found that the text contained at least sixty passages that were devoid of the sources and evidently copied “.

<span title=”Insomma, una pratica vergognosa che non implica fatica ma soprattutto per chi scrive e fa della sua "penna" anche il minimo sindacale per reputarsi un giornalista, è assolutamente da considerarsi come azione pessima e disgustosa.

“>In short, a shameful practice that does not involve fatigue but especially for those who write and make his “pen” even the minimum union to consider himself a journalist, it is absolutely to be considered as a very bad and disgusting action.

Writing is not easy, in addition to personal and constructive ideas, to unique and debatable thoughts, you need to structure the rest of the body beyond the hand that you type on the keyboard and the rest of the body, including the brain … at least you should have it <span title=”di quell’eleganza tale che ciò che rappresenti nei tuoi articoli durante l’attività "professionale" rispecchi il tuo essere in linea con il proprio account privato nei social.

“>of that elegance that what you represent in your articles during the “professional” activity reflects your being in line with your private account in social media.

Today, if you do not take care of these details, which however and fortunately escape only a few inexperienced resources who think they will win the Pulitzer shortly, you risk becoming not credible, especially when you use plenty of bad words or comments of low cultural origin <span title=”in quel "famoso" account privato.

“>in that “famous” private account.

<span title=”Mons. Gianfranco Ravasi scriveva su avvenire on-line, di cui al link di seguito di cui vi invitiamo a confrontare: https://www.avvenire.it/Archivio/rubriche/2006/8

“>Monsignor Gianfranco Ravasi wrote about future on-line, referred to in the link below which we invite you to compare: https://www.avvenire.it/Archivio/rubriche/2006/8

“Do not imitate anything or anyone.” A lion that copies a lion actually becomes a monkey.When studying Latin in high school, the saying of Horace was mentioned (it was in Epistola I of the celebrated poet of Venosa): O imitatores, servum pecus ! That imitators are a kind of servile flock is still true today when the most unbridled freedom is associated with pathetic slavery in following fashions and ways of living in a pedestrian and ridiculous way. It is this latter animal that sarcastically refers to the nineteenth-century French writer Victor Hugo with the phrase later become famous: “A lion that imitates a lion becomes a monkey”.

Having said that we strongly recommend these foolish “minds” passionate about writing to ask yourself some wise questions before starting to copy. It ‘s too easy to be appreciated for those with talent, genius and originality, the difficult start if you’re half a saw and you have no choice but to copy the next one.

The difficulty is opening your head to the rest of the world that reads and compliments you despite the overlapping of what someone else has thought in the right time to write a little ‘before … with more feeling and passion.

A second annotation. It is not said that all imitations are negative. There is an example for everyone, taken from the First Letter to the Corinthians of St. Paul: “Be imitators of me, as I am of Christ” (11: 1).

by Massimo Giuliani and Carmen Sansonetti

Sport: tra Pedagogia e Psicologia. Tecnici, impariamo a collocarle! Sport: between Pedagogy and Psychology. Technicians, let’s learn how to place them!

L’appartenenza ad una comunità, sportiva, professionale o di altra natura, regala valori ideali e modelli a cui riferirsi, consente il confronto, garantisce un punto di appoggio su cui basare e da cui orientare identificazioni e proiezioni, permette di contenere l’ansia ed esorcizzare le angosce persecutorie e depressive connesse alla dimensione della crescita.

Il gruppo è per certi aspetti una sorta di “atelier della sperimentazione” all’interno del quale, empiricamente, si elaborano nuove teorie etiche, si ricercano nuove verità, e si affermano nuove certezze capaci di creare un raccordo tra l’universo infantile e il mondo adulto.

Questo fa si che gli adolescenti siano portati a confrontarsi tra loro per trovare negli altri parti di sé e scoprire se stessi attraverso il contatto con gli altri. E’ compito dell’insegnante favorire questi processi ed è compito e missione del PEDAGOGISTA supportare queste tematiche con gli strumenti e le competenze che ha a disposizione.

La comparazione ha quindi un’enorme rilevanza psichica in quanto ribadisce la tendenza individuale ad accogliere quegli aspetti individuali che sono condivisi dal gruppo, negando e rimuovendo tutto quello che rischierebbe di produrre una differenziazione troppo delineata.

Da qui la complessità insita nella prassi educativa che non è compito dello PSICOLOGO ma del PEDAGOGISTA.

Oggi, alla luce delle informazioni collaterali che giungono dal mondo dello sport, all’operatore sportivo non si può più chiedere di essere soltanto “allenatore-istruttore” tralasciando tutta la componente educativa e formativa insita nel suo ruolo e nella sua figura.
E’ lui di fatto, il referente adulto di un gruppo di adolescenti, lui il modello a cui fare riferimento. E’ lui colui al quale affidarsi per plasmare se stessi, il proprio fisico e le proprie aspettative per il futuro.

Una missione centrata unicamente sulla trasmissione-acquisizione di capacità tecniche, orientata all’incremento della competitività e al raggiungimento di un risultato da perseguire con ogni mezzo e a qualunque costo, può colludere con le spinte narcisistiche proprie dell’adolescente, contribuendo alla costruzione di immagini di sé poco realistiche e destinate a sgretolarsi nel confronto diretto con la realtà.

E’ questa forma di disorientamento, che racchiude non solo la disillusione verso risultati agonistici non raggiunti, ma che rimanda a forme di negazione depressiva, che occorre prevenire attraverso percorsi mirati di formazione e sensibilizzazione.

Promuovere e assicurare il benessere psicofisico dei giovani non significa individuare obiettivi che agiscano unicamente sulla cura con l’intervento mirato di PSICOLOGI reclutati per moda in ogni stage organizzato, bensì definire azioni di prevenzione “con l’individuo”.

Occorre quindi fornire informazioni corrette, stimolare percorsi metacognitivi, proporre modelli di riferimento positivi, garantire sempre la possibilità di scelta in collaborazione tra la PEDAGOGIA e la PSICOLOGIA e mai sovrapporre due competenze così diverse ma sorelle che dovrebbero agire nel prima e nel dopo, diversamente come abbiamo più volte ribadito, creeremo i pretesti per rendere le strutture un laboratorio di analisi ed in analisi!

L’istituzione del Pedagogista Sportivo diventa perciò l’occasione per ascoltare le situazioni prima che queste diventino problema, riconoscendo una competenza professionale differente, ma capace di cooperare con il tecnico sportivo e con lo psicologo (laddove ce ne fosse la necessitò) per una presa in carico educativa globale dei giovani.

Il Pedagogista Sportivo potrà assumere un ruolo di facilitatore e mediatore tra le società sportive, le famiglie e i ragazzi, tenendo conto che questi ultimi hanno bisogno di essere percepiti dal mondo adulto come soggetti competenti e in grado di raggiungere obiettivi, senza per questo essere destinati ad esaurirsi negli obiettivi medesimi.

Così facendo verrà a prodursi una sorta di cambiamento nella visione si sé e dell’altro, nel proprio senso di appartenenza al gruppo e nella condivisione del progetto.

Infine, l’intervento di ascolto empatico centrato sulla persona a prescindere dal suo grado di competenza, già ampiamente utilizzato, presso altre agenzie educative, per l’orientamento delle spinte motivazionali e il contenimento delle reazioni ansiogene all’ansia da prestazione, potrà avere applicabilità anche in ambito sportivo, con conseguenti cadute positive sia in chiave preventiva e di educazione alla salute, che per quanto concerne una maggior efficacia nel raggiungimento degli obiettivi. Tecnici…formatevi! Iniziate a comprendere queste differenze professionali, ne gioverete in risultati e benessere della persona.

(Cfr. http://psicopedagogie.it/pedagogia_dello_sport2.htm di Vanessa Ferrari)

di Massimo Giuliani e Carmen Sansonetti

Membership in a community, sports, professional or otherwise, offers ideal values and models to refer to, allows comparison, guarantees a point of support on which to base and from which to identify identifications and projections, allows to contain anxiety and to exorcise the persecutory and depressive anguishes connected to the growth dimension.

The group is in some ways a sort of “experimentation atelier” within which, empirically, new ethical theories are elaborated, new truths are sought, and new certainties are established that are able to create a link between the child’s universe and the adult world.

This means that adolescents are led to confront each other to find other parts of themselves and discover themselves through contact with others. It is the teacher’s job to foster these processes and it is the task and mission of the PEDAGOGISTA to support these issues with the tools and skills available to them.

The comparison therefore has an enormous psychic relevance in that it reiterates the individual tendency to accept those individual aspects that are shared by the group, denying and removing everything that would risk producing too much differentiation.
Hence the complexity inherent in the educational practice that is not the task of the PSYCHOLOGIST but of the PEDAGOGIST.

Today, in the light of the collateral information that comes from the world of sport, the sports operator can no longer ask to be only “coach-instructor” leaving out all the educational and training component inherent in his role and in his figure.

He is in fact, the adult referent of a group of teenagers, he is the model to refer to. He is the one to whom you can rely on to shape yourself, your body and your expectations for the future.

A mission centered solely on the transmission-acquisition of technical skills, oriented to increasing competitiveness and achieving a result to be pursued by any means and at any cost, can collude with the adolescent’s own narcissistic drives, contributing to the construction of images of they are not realistic and destined to crumble in a direct confrontation with reality.

It is this form of disorientation, which encompasses not only disillusionment with unachieved agonistic results, but which refers to forms of depressive negation, which must be prevented through targeted training and sensitization paths.

Promoting and ensuring the psychophysical wellbeing of young people does not mean identifying objectives that only act on the treatment with the targeted intervention of PSYCHOLOGIS recruited for fashion in every organized stage, but rather define prevention actions “with the individual”.

It is therefore necessary to provide correct information, stimulate metacognitive paths, propose positive reference models, always guarantee the possibility of choice in collaboration between PEDAGOGY and PSYCHOLOGY and never overlap two competences so different but sisters who should act before and after, differently as we have repeatedly reiterated, we will create the pretexts to make the structures a laboratory of analysis and analysis!

The establishment of the Sports Pedagogist thus becomes an opportunity to listen to situations before they become a problem, recognizing a different professional competence, but able to cooperate with the sports technician and the psychologist (where there was the need) for an outlet in the global educational role of young people.

The Sports Pedagogist can take on the role of facilitator and mediator between sports clubs, families and children, taking into account that the latter need to be perceived by the adult world as competent and able to achieve objectives, without being destined to run out of the same goals.

In this way a sort of change will occur in the vision of oneself and of the other, in the sense of belonging to the group and in sharing the project.

Finally, the empathic listening intervention centered on the person regardless of his degree of competence, already widely used, in other educational agencies, for the orientation of motivational drives and the containment of anxiety-induced reactions to performance anxiety, may have applicability also in the sports field, with consequent positive falls both in a preventive and health education, and with regard to greater effectiveness in achieving the objectives. Technicians … formatevi! Begin to understand these professional differences, you will find results and well-being of the person.

(See http://psicopedagogie.it/pedagogia_dello_sport2.htm by Vanessa Ferrari)

by Massimo Giuliani and Carmen Sansonetti

 

 

Non solo sport ma welfare sportivo e sociale! – Not only sports but social welfare and sports!

Non solo sport ma “welfare sportivo e sociale”. Praticare sport da adulti comporta responsabilità sociale ed etica professionale. Due concetti spesso sottovalutati nell’ottica dei risultati sul tatami ma fondamentali per il benessere dell’individuo. Tempi mancati agli allenamenti e pensieri rubati forse in un contesto ospedaliero per esigenze personali, della nostra famiglia. Momenti che caratterizzano la quotidianità di tutti.

Il Nostro Direttore Tecnico M° Francesco Maffolini tacitamente è sempre stato attento a questo messaggio ed ogni componente della Master Rapid SKF CBL in modo autonomo ha sempre contribuito nel generare quel valore aggiunto che dovrebbe essere tipico di un sodalizio vincente.

Come rappresentanti di karatebloginternational ma anche come associati a questa brillante realtà sportiva è stata sempre nostra cura prodigarsi per il benessere dell’individuo e dei nostri compagni di progetto. Un esempio auto critico di come funzionano le aziende oggi: con la partecipazione attiva dei “dipendenti”, in questo caso degli associati.

Chi ha possibilità di fare network lo faccia, il “villaggio globale” funziona così.

Per cui ci siamo attivati, sia da atleti che da manager ed abbiamo portato a casa un risultato. Da oggi, la Master Rapid SKF CBL insieme alla Macron Store di Saverio Luciani agevoleranno gli acquisti dei propri iscritti al sodalizio, con uno sconto del 15 per cento per visite anche autonome, basta ritirare la tessera donata dallo stesso Luciani al quale ha fatto visita Massimo nel primo pomeriggio di oggi, io Carmen, impegnata “in altro”.

Un invito per gli iscritti all’ASD MASTER RAPID SKF CBL, un volano per l’economia locale dell provincia.

Bell’esempio di sinergie su più settori per rilanciare il motore del nostro Paese. Lo sport è anche benessere verso la risorsa e le risorse sono i nostri associati.

Karatebloginternational invita ogni iscritto nel possedere questa tessera gratuita che certamente porterà benefici economici in termini di risparmio per le proprie attività ludiche o sportive.

Grazie a Saverio Luciani ex Calciatore Professionista e amico! Risorsa preziosa…

di Massimo Giuliani e Carmen Sansonetti

Not only sports but social welfare. Practicing adult sports involves social responsibility and professional ethics. Two concepts often underestimated in view of the tatami results but fundamental for the wellbeing of the individual. Times lacking in training and thoughts stolen Perhaps in a hospital setting for personal needs, of our family. Moments that characterize the everyday life of all.

Our technical director M ° Francesco Haseena tacitly has always been attentive to this message and each component of the Master Rapid SKF CBL autonomously has always contributed to generate that added value that should be typical of a partnership Winning.

As representatives of karatebloginternational but also as associated with this brilliant sporting reality has always been our care to strive for the wellbeing of the individual and our project mates. A self-critical example of how companies work today: with the active participation of the employees , in this case the associates.

Who has the ability to make network do it, the “Global village ” works like this.
For which we have activated, both by athletes and by managers and we have brought home a result. From now on, the SKF CBL Master Rapid together with Saverio Luciani’s Macron Store will facilitate the purchases of its members of the association, with a discount of 15 percent for visits even autonomous, just collect the card donated by the same Luciani to whom he visited Massimo in the early afternoon of today, I Carmen, committed to “in other”.

An invitation to the members of the ASD MASTER RAPID SKF CBL, a flywheel for the local economy of the province.

A good example of synergies on several sectors to revive the engine of our country. Sport is also well-being towards the resource and the resources are our associates.

Who has the ability to make network do it, the “Global village ” works like this.

For which we have activated, both by athletes and by managers and we have brought home a result. From now on, the SKF CBL Master Rapid together with Saverio Luciani’s Macron Store will facilitate the purchases of its members of the association, with a discount of 15 percent for visits even autonomous, just collect the card donated by the same Luciani to whom he visited Massimo in the early afternoon of today, I Carmen, committed to “in other”.

An invitation to the members of the ASD MASTER RAPID SKF CBL, a flywheel for the local economy of the province.

A good example of synergies on several sectors to revive the engine of our country. Sport is also well-being towards the resource and the resources are our associates.

Karatebloginternational invites each member to own this free card that will certainly bring economic benefits in terms of savings for their own games or sports activities.
Thanks to Saverio Luciani, former professional football player and friend! Valuable resource…

by Massimo Giuliani and Carmen Sansonetti